Grande successo al convegno “IL MONFERRATO, un modello di valorizzazione del territorio e dei prodotti locali”, tenutosi l’11 febbraio presso la #BIT, la Borsa Internazionale del Turismo, dedicato ai diversi attori territoriali impegnati nello sviluppo turistico. I relatori hanno portato l’esperienza realizzata con alcuni progetti che hanno avuto origine in Monferrato:
- Enza Laretto (pres. CTS AREGAI e Senior Sustainability Lead Auditor al RINA), che presentando il premio dedicato al monferrino Cav Bezzo ha raccontato come è possibile convergere l’azione della ristorazione pubblica e privata con gli obiettivi delle politiche pubbliche, misurabili dall’indicatore di Benessere Equo e Sostenibile (BES).
- Giovanna Ceccherini (titolare di Mediterraneaconsulab) che ha presentato l’esperienza pilota del #Laboratorio Monferrato che con gli strumenti di progettazione partecipata LICET®, correlati al BES, ha creato la #colazioneMonferrina, un format replicabile di ospitalità sostenibile, sviluppata con il coinvolgimento di strutture ricettive, artigianali e di accoglienza del territorio.
- Barbara Pigoli (esperta di sistemi di governance pubblico-privata), che ha spiegato come funziona la formazione finanziata a fondo perduto e come il percorso LICET®, suddiviso in tre sezioni (base – di autovalutazione; intermedio – Piano di crescita aziendale; avanzato – Piano di crescita territoriale) sia possibile rispondere alla necessità di migliorare la competitività delle imprese e sostenere l’occupabilità dei lavoratori.
Importante il momento di confronto con i partecipanti, mirato a individuare le competenze indispensabili delle professionalità turistiche capaci di creare Benessere Equo e Sostenibile. In particolare, sono state formate undici coppie di professioni/aziende. Ognuna di loro aveva il compito di definire le prime dieci competenze indispensabili tra le 38 del modello dei 5 valori LICET: Legame con il territorio, Innovazione, Competitività, Eco-sostenibilità e Tutela delle persone.
Di questi 5 valori il “Legame con il territorio” è stato quello più preso in considerazione.
“Valorizzare il patrimonio culturale proprio e del territorio (L1)” è la competenza che è percepita la più importante per trasmettere al turista una destinazione atrattiva, unica e sostenibile. Secondo risulta la “Competitività e correttezza”, con particolar rilievo alla formazione per la crescita delle competenza professionali (C6), soprattutto quelle per un team efficente e motivato (C2) Al terzo posto l’”Innovazione e miglioramento” sottolineando quanto è fondamentale “Valutare la soddisfazione delle aspettative dei propri clienti (I6)” , ma anche la competenza molto “difficile” di saper ideare “Progettare”, trasformare le idee in progetti/strategie facili da relizzare (I4). Al penultimo posto risulta la “Tutela delle persone”, forse perchè viene data per scontata, ma particolar importanza è stata data al saper “Educare i propri clienti e collaboratori al consumo consapevole e a sani stili di vita”. Per ultimo l’“Eco-sostenibilità“, unico valore in cui ritroviamo criteri non presi in considerazione dalla totaltà dei partecipanti, forse perchè richiedono competenze più elevate e specifiche, infatti i due più evidenziati riguardano gli acquisti (E1) e il non sprecare e sapere dove ottimizzare le risorse (E3).
In sintesi l’esercitazione fa una fotografia abbastanza veritiera del presente, tutti puntano sulla unicità dei luoghi, la professionalità e l’innovazione delle proposte, ma la vera sfida del turismo sostenibile è proporre anche prodotti/servizi a turisti sempre più attenti agli impatti ambientali e con esigenze molto particolari (culturali , di genere, di religione, salute ecc).